lunedì 4 novembre 2019

LA RELAZIONE DIALETTICA TRA PADRONE E SERVO

Figura che compare: Fenomenologia dello spirito, sezione "autocoscienza".

-->L'identità del padrone è mediata da quella del servo ed è ad essa correlata.--> quindi il signore è coscienza "per sè"(libertà indipendente) solo perchè mediata "con sè" da un'altra coscienza. 
--> Così come per il servo, "l'essere per altro"(coscienza dipendente) è tale solo in riferimento al padrone.

Si rapportano all'altra coscienza--> determinando la loro identità, attraverso le cose/oggetti di desiderio. Il padrone si rapporta ad essi in modo mediato dal servo,  limitandosi a consumarli, mentre il servo, negando gli oggetti, cioè considerandoli solo oggetti, li trasforma con il suo lavoro.

Autocoscienza servo: sottomettersi/rinunciare alla sua libertà per paura della morte e aver salva la vita. La paura gli consente di fare esperienza dela sua essenza più profonda ( della negatività, sottrarsi all'oggettività, alla possibilità di essere materiale).

Hegel-->riconosce nel lavoro un valore, grazie al quale il servo si forma e si autodisciplina e manipola e trasforma le cose, gli da una nuova forma--> ed è così che lo schiavo comprende il proprio valore e il suo essere indipendente. 

Quindi: mediante il lavoro il servo si riappropria di sè, riconoscendo la sua libertà che aveva riconosciuto al padrone quando si era affidato a lui, e la fa sua.

DIALETTICA: la libertà che era vista prerogativa del padrone (TESI) e che poi è stata conquistata dal servo con il suo lavoro (ANTITESI) si rivela affermata come valore universale (SINTESI).

ESEMPIO: FILM--> "DJANGO UNCHAINED":
Django Freeman è uno schiavo nero di proprietà dei fratelli Speck. Nelle prime scene del film è incatenato ad altri schiavi durante un trasferimento ed è in quest'occasione che viene rintracciato dal cacciatore di taglie King Schultz, il quale riesce ad ottenere la sua vendita: Django gli serve per rintracciare i fratelli Brittle, sui quali pende una grossa taglia, ed è in cambio del suo aiuto che gli promette la libertà e una lauta ricompensa.

Inizia così un rapporto che, poco per volta, diventa sodalizio e collaborazione, non soltanto nella ricerca dei tre pregiudicati, ma anche nella liberazione della moglie di Django, Broomhiida, venduta come schiava a uno dei più ricchi e spietati latifondisti del Mississipi, Calvin Candie.

Dopo un inverno di lavoro e di addestramento Django e Schultz riescono a uccidere i fratelli Brittle intascando la taglia. Fedele alla sua promessa per aiutare la moglie dell'amico, escogitando un piano per entrare nela tenuta di Candie. Per non destare sospetti si fingono negrieri intenzionati all'aquisto di schiavi da utilizzare in gare di lotta. Il piano consiste nel proporre una grossa somma per il migliore lottatore, includendo nello scambio l'acquisto di Broomhiida, apparentemente apprezzata da Schultz perchè di lingua tedesca. Purtroppo il capo della servitù di Candie si accorge che Django e la donna si conoscono e insinua il dubbio nel suo padrone. Da quel momento la situazione precipita e la via verso il riscatto diventa via sempre più insidiosa e drammatica.

 

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